Gioielli, Italia tra i leader mondiali e regina di export
di Andrea Gianotti
25 giugno 2025
I distretti industriali sono il punto focale del settore. Gli italiani continuano a vedere i preziosi come regali speciali

Brillano i ricavi della gioielleria a livello globale: il mercato potrebbe sfiorare i 450 miliardi di dollari entro il 2029, in crescita rispetto ai circa 375 miliardi previsti per il 2025. Un incremento sostenuto, dal momento che nel 2020 il dato si era formato a 282 miliardi. Ad affermarlo è una stima di Statista che ha considerato sia l’affacciarsi di nuovi consumatori a livello globale, sia il buon andamento del comparto luxury, che spinge in alto il giro d’affari.
Italia forte grazie all’export
In questo contesto globale, caratterizzato da una forte vivacità, L’Italia è il quinto esportatore mondiale del settore, dopo Cina e Svizzera (entrambi a circa 14 miliardi di dollari), India (poco meno di 13), e Stati Uniti (12). Il Bel Paese ha sfiorato nel 2023 (fonte: WTEx) gli 11 miliardi di dollari. E, secondo il report di Intesa SanPaolo, anche le proiezioni per il 2024 erano di forte incremento, sia in volume ma soprattutto in valore. A trainare il commercio estero è soprattutto il segmento del fine jewelry, che nel 2022 ha rappresentato oltre 9,1 miliardi di euro di export. I mercati più ricettivi? Prima del Covid erano Svizzera e Stati Uniti, seguiti da Emirati Arabi, Francia e Hong Kong.
Nel nostro Paese la produzione è arrivata a superare i 13 miliardi di euro nel 2022, ultimo dato disponibile, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente e praticamente raddoppiando il valore negli ultimi 10 anni. Secondo un’indagine di Confartigianato le imprese nel 2023 erano circa 11mila, di cui i tre quarti artigiane. L’anno prima, secondo Istat, l’impatto occupazionale delle società era di oltre 31mila addetti.
I ricavi dal mercato domestico, invece, rimangono modesti: nel 2021 (fonte: Competitive Data) il valore del settore orologi e gioielli in Italia si è fermato a 2.320 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2.140 del periodo pre-covid ma non troppo distante dai 1.730 del 2015.
Il successo dei distretti industriali
E la produzione orafa rimane molto legata al territorio: le imprese dei distretti di Arezzo, Vicenza e Valenza rappresentano da sole i due terzi dell’export nazionale e si consolidano come campioni a livello europeo e globale. Nel 2023, stando ai dati Mediobanca e Federorafi, i 97 maggiori produttori italiani hanno generato un fatturato complessivo di 8,4 miliardi di euro, con Bulgari in testa (870 milioni), seguita da Morellato (739 milioni) e PGI (566 milioni).
Le opinioni degli italiani
Gli italiani hanno un interesse per il gioiello soprattutto come regalo. Secondo una indagine Statista del 2021, il 51% dei rispondenti ritiene che gli oggetti preziosi abbiano un significato particolare per un dono speciale. Per il 37%, invece, il gioiello rivela molto del carattere di una persona mentre al 35% piace indossarne uno raffinato in occasioni speciali. Meno frequente invece il caso di coloro a cui piace indossare un gioiello fatto di materiali preziosi (25%) o coloro che pensano che i materiali debbano provenire da fonti sostenibili (23%) e infine solo per il 22% il gioiello è una parte integrante del proprio outfit. Ma questo per restare all’intera popolazione: se invece ci si concentra solo su chi un gioiello lo possiede, quest’ultima voce sale a ben il 41% del totale.
Un italiano su quattro dichiara di indossare abitualmente la stessa gioielleria e più o meno la stessa proporzione ritiene che siano oggetti che rappresentino una eredità familiare. E solo il 14% di chi possiede gioielli afferma di non indossarli abitualmente.