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RIMINIWELLNESS

Il futuro della fitness industry passa da benessere, tecnologia e community

di Andrea Gianotti

3 giugno 2025


La domanda è in aumento, i club resistono al successo dell’home & digital fitness e al corporate wellness

Fitness e Wellness

È stata presentata il 29 maggio a RiminiWellness la ricerca del Centro Studi del Sole 24 Ore sull’evoluzione dell’industria del benessere in Italia, con un’analisi di dati, trend e trasformazioni di un settore ormai riconosciuto come eccellenza internazionale.

Iniziando con lo sguardo globale, nel giro di un decennio il mondo del fitness si prepara a raddoppiare il proprio valore, passando dai 105 miliardi di dollari del 2024 a oltre 230 miliardi stimati per il 2033. Una corsa che non conosce pause, alimentata da un contesto sociale ed economico che rende il benessere personale una priorità globale. Lo confermano le previsioni di Cmi, che disegnano un settore in crescita sostenuta (+8,5% annuo), spinto dall’urbanizzazione, dall’aumento del reddito disponibile e da una crescente consapevolezza dell’importanza di prendersi cura del proprio corpo e della propria  mente.

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L’evoluzione del club: dalla palestra alla wellness hub
Se il cuore pulsante del mercato resta la palestra, il suo battito si è fatto più articolato. L’offerta dei club si arricchisce con servizi che spaziano dalla nutrizione alla salute mentale, fino alle esperienze di socializzazione. Si afferma così un nuovo modello di centro benessere integrato, capace di rispondere a esigenze personalizzate e in continua evoluzione. Questa espansione orizzontale dei servizi si rivela una leva chiave per attrarre nuovi segmenti di pubblico e diversificare i ricavi.
Tuttavia, l’home fitness incalza. Attrezzature connesse e piattaforme digitali propongono esperienze personalizzate e low cost, ponendosi come valida alternativa all’abbonamento tradizionale. In questo contesto, il personal training si conferma segmento leader, seguito dal fitness low cost che conquista una quota crescente di utenti grazie alla sua accessibilità.

 

Demografia e motivazioni: un pubblico in trasformazione
Il target principale resta la fascia tra i 20 e i 40 anni, motivata soprattutto da finalità estetiche e prestazionali. Ma è la fascia 40-55 a registrare il tasso di crescita più significativo, spinta dal desiderio di benessere duraturo e prevenzione. In parallelo, secondo il Global Wellness Institute, l’intera industria delle attività fisiche continua a espandersi a ritmi superiori al Pil globale: nel 2022 ha superato per la prima volta i mille miliardi di dollari e ne aggiungerà altri 400 entro il 2028, con una crescita media del 6,4% annua.
A livello geografico, l’Europa mantiene la leadership del mercato, ma è l’Asia-Pacifico a registrare i tassi di crescita più elevati. La diffusione è eterogenea: un’indagine Statista afferma che in India quasi una persona su due utilizza servizi di fitness e wellness, mentre in Italia il dato si ferma al 23%, nella coda della classifica europea.

 

Wellness in azienda: il fitness entra negli uffici
Il corporate wellness sta vivendo una stagione di espansione. Il suo valore globale passerà da 70 miliardi di dollari (2022, fonte Fact.MR) a quasi 147 miliardi nel 2033, complice l’attenzione crescente delle aziende verso la salute dei dipendenti. I programmi più efficaci combinano screening, incentivi all’attività fisica, gestione dello stress e promozione di abitudini salutari. I modelli onsite, con servizi erogati direttamente in azienda, si stanno rivelando particolarmente efficaci nel coinvolgere le persone e offrire soluzioni su misura.

 

 

Fitness digitale: personalizzazione, wearable e community
Parallelamente, il digital fitness guadagna terreno. Nel 2024 il settore ha generato ricavi per 59 miliardi di dollari e si prevede che arriverà a 84 miliardi nel 2029. La domanda punta su soluzioni “tailor made”, sempre più guidate dall’intelligenza artificiale, e su dispositivi wearable capaci di monitorare i dati biometrici in tempo reale.
Il fitness digitale non è solo una questione di tecnologia, ma anche di appartenenza. Le community online rappresentano uno dei motori di crescita più potenti: piattaforme social, influencer e ambienti gamificati incentivano l’adozione e la fidelizzazione, creando un ecosistema in cui le esperienze si arricchiscono reciprocamente.
Tuttavia, a fronte dell’aumento degli utenti, si registra un calo dell’Arpu (ricavo medio per utente), passato da 107 dollari nel 2017 a 55 nel 2024 secondo Statista. Una dinamica legata alla maggiore accessibilità dell’offerta, destinata però a stabilizzarsi attorno ai 52 dollari entro il 2029.

 

Italia: benessere digitale, ma a macchia di leopardo
Anche in Italia il digital wellness ha trovato terreno fertile: secondo una recente indagine Statista, sono quasi 10 milioni gli italiani che utilizzano almeno un’app per la salute, il fitness o lo sport. Le preferenze premiano quelle per l’allenamento (38%), seguite dalle app per il ciclo mestruale e il sonno. Un dato che conferma l’interesse crescente verso una salute più olistica, che va oltre la performance fisica per abbracciare nutrizione, benessere psicologico e gestione quotidiana del proprio equilibrio.

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